In una società sempre più caratterizzata dal concetto dell’Io, si riscontra un’educazione
incentrata sul dover raggiungere l’eccellenza a tutti i costi, pena la nullità.
l'intento è quello di rivisitare il celeberrimo “Canto di Natale” di
Charles Dickens affinché si possa sfatare brutalmente tali falsi miti, narrando
il risveglio dal sogno di chi ha creduto di aver sprecato la propria
vita non riuscendo a raggiungere l’agognata celebrità.
Le allucinazioni con cui si confronta il protagonista del cortometraggio,
portano lo spettatore a confrontarsi con i valori dimenticati: amore, famiglia,
il costruire rapporti ed inseguire sogni, non come auto-compiacimento ma verso
una accezione più ampia. “Il difficile non è vivere e morire da soli, il difficile è costruire”.